Riciclo innovativo: i diversi casi di economia circolare che daranno vita alla green economy

Scatola il tocco glam

Riciclo innovativo: i diversi casi di economia circolare che daranno vita alla green economy

 

Riciclo innovativo. In un mondo che si muove sempre di più verso un ambiente sostenibile, il riciclo innovativo diventa indispensabile dove il rispetto per la natura è sempre più importante al fine di mantenere il nostro pianeta vivo il più a lungo possibile, è meraviglioso vedere come gli uomini  cerchino di trovare nuove idee da sviluppare per produrre nuova energia e nuovi prodotti partendo da risorse già utilizzate.

L’Europa ha posto al centro delle politiche ambientali proprio l’economia circolare, un concetto che sviluppa l’idea di realizzare prodotti che dopo essere utilizzati per il loro scopo primario possano essere ri-utilizzati per creare un nuovo prodotto, evitando così di generare rifiuti, quello che, appunto, viene definito riciclo innovativo. 

Già tante le iniziative in via di realizzazione in tutta Europa e nel mondo, alcune delle quali presenti e premiate dal progetto Futur-E che Enel ha dedicato interamente a questo nuovo concetto di economia preziosa per il nostro futuro.

Secondo alcune statistiche, l’economia circolare permetterebbe alle aziende un risparmio di milioni di euro grazie al riutilizzo degli scarti alimentari e industriali che queste producono, in questo modo si potrebbe anche riqualificare le tante zone destinate alle discariche, guadagnando così aria pulita e bene comune.

Io adoro il riciclo e cerco nel mio piccolo di dare nuova vita agli oggetti. In che modo? Divertendomi. Sono una persona che ha tanta creatività, me ne invento sempre una quando un oggetto mi piace. Vi faccio un esempio pratico: nella libreria dove lavoro abbiamo dei quadretti in legno dove prima vi erano degli oggetti di cartoleria, il loro destino era la pattumiera ma io li ho portati a casa con me, idem per la scatola del vino regalato a Valerio.

La trasformazione è qualcosa di meraviglioso. Il quadretto è diventato un pratico porta-orecchini, mentre la scatola è rimasta scatola, ma con un tocco di classe è stata abbellita grazie ai colori e qualche cartolina, diventando un regalo molto apprezzato per una mia collega.

Ovviamente io faccio quello che posso nel mio piccolo dando una nuova vita a ciò che riesco a lavorare. Tantissime sono le aziende che stanno facendo davvero un ottimo lavoro e che possiamo aiutare nello svolgimento di questa attività che aiuta l’ambiente e educa le nuove generazioni ad un riciclo intelligente e che può migliorare la nostra vita.

Parliamo ad esempio di alcune aziende in particolare, partendo proprio da un paio di brand molto famosi e altrettanto low cost che hanno avuto una buona e semplice idea per rinnovare i tessuti usati.

H&M ad esempio ha creato il progetto “H&M Conscious” un modo per rendere la moda sostenibile. In che modo? Semplicemente invitando i consumatori a portare i loro vecchi vestiti in negozio. I tessuti di questi ultimi verranno riutilizzati dando poi vita ad una collezione dall’etichetta verde conscious che troveremo in negozio. E’ una tecnica che spero prenda piede sempre di più per impiegare meglio ciò che abbiamo già a disposizione. Qualcosa del genere lo fa anche OVS, ed ecco che il riciclo innovativo prende piede semplicemente ed efficacemente. 

Mi ha colpito molto la storia di una azienda statunitense in cui esistono solo quote rosa che produce succo di anguria. Detto così sembra qualcosa di normale, ma se questa azienda è sostenuta da Beyoncé un motivo in più ci sarà. Ed il motivo è che questa donne producono il succo partendo da frutti scartati dal mercato perché non perfetti. Partendo, quindi, da un prodotto locale che non è perfetto nell’aspetto ma che mantiene tutti i valori nutrizionali di una anguria perfetta nella forma, si genera un sano succo di anguria. Ecco come gli scarti divengono una fonte di nutrimento sano ed una fonte di guadagno che non guasta.

Mi vengono in mente tutte quelle aziende che importano generi alimentari dall’estero che poi vengono lavorati in Italia. La materia prima che viene scartata nella propria terra perché imperfetta è ancora utilizzabile per produrre qualcosa di buono, credete anche voi?

Nella mia regione conosco una giovane azienda che produce saponi e prodotti per la pelle partendo dal latte di bufala. Con una parte di latte di bufala si producono le nostre buonissime mozzarelle e con una parte composta anche dal siero sono stati creati dei prodotti per la pelle che stanno riscontrando tantissimo successo soprattutto tra chi ha problemi di iper-sensibilità. Un’idea davvero molto originale e innovativa che sta avendo molto successo.

A questo proposito, una startup tedesca, Qumilk, si è specializzata nel trasformare gli scarti industriali del latte in caseina, che è una fibra simile alla lana, ecologica che viene impiegata in diversi campi compresi la moda e quello medico-ospedaliero.

Voi avete qualche esempio di azienda che si sta muovendo nel campo del riciclo intelligente dei materiali? Mi piacerebbe conoscerle!

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