MARCO E VIOLA

Marco e Viola

 

La luce filtrava a stento tra le tapparelle strette della cucina. 

Ma forse non era colpa delle tapparelle quanto del centro storico. 

Quella casa, in un palazzo vecchio, aveva le finestre che confinavano con quelle del civico a fianco che quasi ci si poteva scambiare le tazzine del caffè affacciandosi. 

Loro due erano stanchi e stremati da una notte di litigi e incomprensioni. 

Marco era seduto a terra, i piedi scalzi, una maglietta verde che recitava Alive, la schiena appoggiata al divano, leggeva un libro tenendolo con una mano sola. 

Dire addio

Dire addio

È la cosa più difficile che io abbia mai fatto.

Dire basta, dire addio.

Spingere il mio dolore da una parte, chiuderlo a mandate in una stanza buia, provare a non sentirlo come quando i bambini litigano e si coprono le orecchie gridando “non ti sentoooo”. 

È così quando non ti aspetti che qualcuno ti entri dentro. Ti fermi a riflettere, analizzi quello che stai provando, nemmeno ci credi, sei spiazzato. 

Eppure lo sai, lo senti, ti scorre nelle vene la forza del nuovo sentimento ma sai anche che non sarà, che non andrà. E non puoi fermare