Il calcio incontra la statistica, occhio a risultati e quote per scegliere il prossimo pronostico

 

Il calcio incontra la statistica, occhio a risultati e quote per scegliere il prossimo pronostico

Cosa serve davvero sapere per vincere una scommessa sportiva? Quasi tutti gli scommettitori formulano questa domanda nella speranza di conoscere già la risposta o che questa sia compresa nel metodo che stanno già usando. Lo scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry scriveva che l’essenziale è invisibile agli occhi, certo non parlava di quali dati dovremmo raccogliere per piazzare una buona giocata ma per estensione possiamo prendere per buono il significato essenziale di questa affermazione. Il numero delle incognite considerabili è spropositato, se prendessimo la sola serie A eleggendola a unica materia del nostro interesse, leggendo giornali, guardando talk, ascoltando interviste e valutando ogni risultato messo a referto negli ultimi mesi non saremmo comunque in grado di scommettere con precisione assoluta sull’esito dei vari match.

Se è vero che le molteplici modalità di gioco messe a disposizione dai bookmakers tendono quasi a confondere più che aiutare, altrettante statistiche e informazioni vengono in nostro soccorso. Gli stessi siti di scommesse hanno esteso le informazioni fornite dalle semplici quote a statistiche, calendari, risultati, in alcuni casi addirittura partite in streaming. Come decifrare tutti questi dati? Cominciamo proprio da quelli su cui abbiamo sempre potuto contare: le quote.

Tutto in una quota

Il bookmaker considera un’ampia serie di elementi per decretare il favorito di una specifica gara: gli stati di forma, la squadra che gioca in casa, i punti in più in classifica, motivazioni percepite, i giocatori indisponibili, miglior difesa, miglior attacco, eccetera. Tutto questo porta alla scelta di un moltiplicatore che è anche metro per misurare la percentuale di vittoria che il bookmaker ha creduto idonea, basta dividere 100 per l’ammontare della quota: 100/1,50 = 65% ; 100/2,0 = 50%.

Sarebbe banale dire che le quote ci suggeriscono il favorito o i risultati più plausibili, piuttosto evidenziano quanto il bookmaker decida di pagare questi risultati e può quindi farci ragionare sull’opportunità di scommettere. Siamo noi con la nostra conoscenza a discernere una buona quota da una pagata troppo poco. Per esempio, se ritenessimo le quote a 1,2 talmente basse da essere quasi scontate, allora basterebbe solo mettere insieme una decina di queste quote e andare in cassa.

È evidente però che nessun pronostico è una verità assoluta, e allungare il numero della partite della propria schedina aumenta in proporzione anche la percentuale dei possibili errori. In mezzo a tutte queste considerazioni non ha senso aggiungerne altre, quindi per ottenere un guadagno meglio attenersi alla formula “less is more”, meno è meglio.

Il giusto bookmaker

Di aziende dedite al betting online è pieno il web, non tutte però assicurano lo stesso tipo di servizio. Visto che stiamo parlando di statistiche applicate al calcio consigliamo le aziende più solide e forti del mercato, che oltre a una comprovata serietà offrono una vasta serie di tipologie di scommessa che ci consentono di applicare questi “studi”.

Se restiamo nell’ambito italiano tra i bookmakers storici c’è sicuramente SNAI, una realtà che dal 1990 (cominciando con l’ippica) che si è confermata ai vertici del mercato attraversando diverse fasi di sviluppo nel passaggio all’era digitale. Oggi il loro sito è moderno e intuitivo, oltre alle quote aggiornate sono reperibili online, su siti come SNAI, a disposizione calendari, classifiche, statistiche, risultati di calcio e di tutti gli altri sport che sono altrettanto messi in risalto, memori di una tradizione pluriventennale che è cominciata proprio dalle corse dei cavalli. Inoltre, da non trascurare nella scelta la disponibilità di una buona app mobile soprattutto se si usa costantemente lo smartphone.

Indicatori, a ognuno la sua scommessa

Decidiamo di abbracciare la modernità e dare libero sfogo alle diverse possibilità di gioco che abbiamo a disposizione. Ma come si fa a capire quale modalità di gioco è più adatta a noi? Quella che fa vincere di più, ma vediamo qualche esempio.

Gol/No Gol, Under/Over: ormai un grande classico dei palinsesti, si decidono in base alle medie gol (fatti e subiti). Spesso si può optare per questo genere di scommesse giocando sui campionati minori dove in genere le difese sono meno impermeabili, oppure, trattandosi di una scommessa in/out si decide per puntare su entrambe raddoppiando la puntata.

Posizione in classifica: la prima vincerà contro l’ultima 9 volte su 10, ma occhio alle motivazioni. Una squadra di livello inferiore ma ancora in bilico per il proprio piazzamento spesso si esprime meglio rispetto a una più forte che però ha chiuso le sue istanze ed è già in vacanza. Valutazioni da fare soprattutto dopo molte giornate di campionato.

Stato di forma: esiste una regola che impedisce a una squadra di vincere tutte le partite di un campionato? Tecnicamente no, ma esiste la legge dei grandi numeri che di fatti impedisce che si verifichi sempre lo stesso risultato. Gli stati di forma in questo senso ci aiutano sia a capire da che risultati viene quella squadra e soprattutto qual è secondo la statistica il risultato più probabile al quale va incontro.

Tendenza offensiva/difensiva: una squadra votata all’attacco tenderà anche a far salire il numero di fuorigioco, calci d’angolo, e ovviamente gol, tutte scommesse che oggi sono piazzabili al pari di ammonizioni ed espulsione, fattori che colpiscono generalmente le squadre più difensive.

28 Marzo 2007. Italia – Scozia . Qualicazioni Europei. Stadio San Nicola di Bari. Sponsor DEL CONCA © Massimo Cebrelli/ Grazia Neri

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