Gioco d’azzardo in rosa, quando a scommettere sono le donne

 

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 Gioco d’azzardo in rosa, quando a scommettere sono le donne

 

La percentuale di donne tra i giocatori di casinò online è salita al 44%avvicinandosi alla quota degli uomini

L’immagine del poker nella filmografia è spesso stereotipata. Uno scantinato, un gruppo di uomini, tanto fumo e posta in gioco altissima. Anche quando la location si sposta in un casinò, la presenza maschile rimane molto fitta, forse più di quanto sia in realtà. L’ingresso del “gentil sesso” nel mercato dell’azzardo si sta facendo cospicuo, e ormai anche le aziende di gambling non possono ignorare il fenomeno. Tanto da pensare alcune promozioni apposta per le ladies e creare slot machine dal tema più squisitamente femminile.

Il profilo del giocatore medio, almeno in Italia, è a forte tendenza maschile. Dati recenti indicano che il 33% di chi si dedica all’azzardo è donna, una percentuale in crescita rispetto al passato. Il successo femminile non si può certo spiegare soltanto con l’azione svolta da diverse donne in grado di farsi strada tra gli squali del gambling. Per citarne una, la storia di Annette Obrestad, vincitrice del Main Event delle World Series Of Poker Europe poco più che maggiorenne, ha di certo contribuito all’appeal della specialità per le giocatrici, ma non può avere avuto una risonanza tale da spiegare un’impennata così decisa.

 

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Studi recenti mostrano che le donne con una professione ben pagata, come dirigenti e manager di aziende importanti, sono tra le più attive nel settore del gioco d’azzardo online. D’altronde è molto comune l’avvicinamento alle scommesse come relax quando si è in pausa da un lavoro impegnativo e responsabile. Non sorprende quindi se la percentuale di donne tra i giocatori di casinò online è salita al 44%, avvicinandosi alla quota degli uomini. Le slot machine sono il gioco che meglio si sposa con le esigenze dei lavoratori impegnati, perché richiedono poco tempo e poca concentrazione. Basta schiacciare un pulsante e la macchina pensa a tutto il resto, decretando le sorti della scommessa.

In definitiva, si può provare a tracciare un profilo della giocatrice d’azzardo italiana. Il primo dato che salta all’occhio è l’età, compresa tra i 45 e i 70 anni. Al contrario di quanto succede al maschile, raramente l’avvicinamento al settore azzardo si verifica nei primi anni dopo la maggiore età. Oltre alla categoria delle donne in carriera citata in precedenza, anche casalinghe e pensionate sembrano prestare attenzione alle scommesse. Un fattore di solito dovuto alla volontà di riscatto personale o di arrotondare sui guadagni garantiti dal marito o dallo Stato. Non va tuttavia sottovalutata la noia tra le cause che portano a iniziare a scommettere. In fondo le puntate sono un passatempo come un altro, e il brivido dell’azzardo può essere visto come una scappatoia dalla monotonia del susseguirsi di giornate.

 
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Infine, è giusto sottolineare l’impatto che ha una specialità come il bingo sulla componente femminile degli scommettitori. Come le slot machine, il gioco si presenta come semplice, intuitivo e poco dispendioso dal punto di vista della concentrazione. Le stesse motivazioni che hanno portato la componente maschile al successo di bingo e slot, il binomio che domina le gerarchie del gambling. Meno morbosa sembra invece la partecipazione alle scommesse sportive, che per ora sono ancora territorio prevalentemente maschile. Per ora appunto, visto che il gentil sesso ormai è vicino a pareggiare il volume di gioco degli uomini.

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