La rinascita della proprietà della Camparìa, ex tonnara di Favignana trasformata in un complesso polifunzionale

 

La rinascita della proprietà della Camparìa, ex tonnara di Favignana trasformata in un complesso polifunzionale 

Dei tanti luoghi meravigliosi e ricchi di storia presenti in ogni angolo d’Italia, ce ne sono alcuni che purtroppo versano in condizioni di abbandono. Ma ci sono anche tante persone che si attivano per mettere in piedi progetti di riqualificazione volti a valorizzare il passato e la cultura di un territorio, ed è quello che è accaduto nella storia che presentiamo in questo articolo. Siamo in Sicilia, più precisamente nella meravigliosa isola di Favignana. Qualcuno saprà che nello scorso secolo Favignana era un vero punto di riferimento nel mar Mediterraneo per quanto concerne la pratica della mattanza, ossia la tipica pesca del tonno rosso. Ebbene, gli stabilimenti che per molti anni sono stati destinati alla lavorazione del tonno tornano oggi a vivere sotto altre vesti: l’ex tonnara di Favignana, la Camparìa, si è trasformata in un museo a cielo aperto dove è possibile fare un tuffo nel passato e godersi un aperitivo in compagnia in un luogo esclusivo. Di seguito ripercorriamo la storia di quest’opera di riqualificazione per mostrare in che modo si è arrivati a questa trasformazione. 

La nascita del progetto

Il desiderio di dare un nuovo volto all’ex tonnara di Favignana è nato da una consapevolezza: questo luogo ha una storia affascinante che rischiava di essere ingiustamente dimenticata. Andiamo a presentarla.

Favignana, il centro della mattanza nel Mediterraneo

Nello scorso secolo, una delle maggiori fonti di ricchezza per i paesi baciati dal mar Mediterraneo era la pesca. Favignana e la Sicilia in generale erano famose sul territorio per l’attività della mattanza: questa pratica garantiva prosperità all’isola di Favignana a partire da quando, a fine Ottocento, Ignazio Florio acquistò la tonnara e i diritti di pesca. Venne così progettato e costruito, con il supporto del noto architetto dell’epoca Giuseppe Almeyda, lo stabilimento per la conservazione del tonno: tra l’altro, è proprio qui che si inventò il metodo della conservazione del tonno sott’olio.

La tonnara di Favignana creò subito nuove opportunità occupazionali: pescatori, manovali, operai, falegnami, sarte, tante persone trovarono in questo luogo un porto sicuro per mandare avanti la propria famiglia. E da qui il soprannome: Camparìa, ovvero “dare da campare” in dialetto siciliano. Per molti anni la proprietà di Camparìa fu un punto di riferimento indiscusso per la mattanza nel Mediterraneo, e l’identità culturale dell’isola di Favignana cominciò a definirsi proprio in relazione all’attività della tonnara e al benessere che questa assicurava all’intera isola.

Il recupero a opera di Fabio Tagliavia

Fabio Tagliavia è un imprenditore palermitano che ha guidato l’operazione di recupero della Camparìa, che fino a poco tempo fa versava in condizioni di abbandono. Tagliavia, laureato in Architettura Navale e Ingegneria Meccanica all’Università di Genova, nel corso della sua lunga carriera ha assunto ruoli di responsabilità in vari comitati di esperti internazionali. Vanta un’esperienza trentennale nello shipping e ha diretto centinaia di progetti di costruzioni di navi anche all’estero. 

L’imprenditore è molto attivo anche nei propri luoghi d’origine: diversi i progetti diretti a Favignana e a Trapani, dove insieme allo studio di architettura RuffinoAssociati e allo studio di arredatrici A&D di Donata Battiati e Adriana Di Mariano Tagliavia ha recuperato e riqualificato diversi edifici dismessi. In tempi recenti ha diretto l’operazione relativa alla Camparìa, lanciandosi nel recupero di più di 5000 mq di spazi e fabbricati. Il restauro si è svolto in un’ottica conservativa, al fine di custodire le caratteristiche peculiari degli edifici senza alterarne le fattezze, bensì valorizzandole.

L’evoluzione del progetto: Camparìa oggi

Bisogna precisare che tutt’oggi il progetto della Camparìa è ancora in divenire, in quanto è destinato a concludersi ufficialmente nel 2023. Tuttavia, già adesso la proprietà offre tanti spazi aperti e chiusi che consentono di svolgere varie attività.

Un bellissimo lounge bar, ad esempio: presente nell’area dell’ex rimessaggio delle barche, è un luogo estremamente suggestivo che affaccia su un panorama da togliere il fiato. Qui si può gustare un aperitivo in una venue moderna e ricercata arricchita da un arredamento che mantiene l’architettura originale valorizzando alcuni elementi (molto d’impatto è la barca Bonaugurio in esposizione).

Sono anche disponibili un’enoteca e una bottega, dove si possono acquistare vini, articoli d’artigianato, capi d’abbigliamento, libri dedicati alla storia e al passato di Favignana e molto altro. Infine, il museo: dall’estate 2023 sarà attivo uno spazio museale polifunzionale dove sarà possibile ripercorrere la storia della Camparìa attraverso attrezzature, strumenti e resti di imbarcazioni della rosea epoca della mattanza. L’obiettivo è ambizioso: andare oltre il concetto di restauro per mettere in scena un’autentica rinascita, incentrata su un’identità culturale locale che si è modellata negli anni in relazione alla pratica della mattanza. Tutto questo per mostrare al mondo un patrimonio storico e culturale che Favignana custodisce con amore e intende donare a chiunque sia di passaggio in questa splendida isola.

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