LIBERA PUOI: I CENTRI ANTIVIOLENZA SONO APERTI

 

La violenza sulle donne non si ferma, è di pochi giorni fa il femminicidio di una giovane ragazza siciliana uccisa dal suo compagno. Da quando è stato emanato il decreto che dichiarava la quarantena si suppone che siano aumentati gli episodi di violenza all’interno delle mura domestiche. Utilizzo il termine “supponiamo” in quanto stimiamo i dati rispetto ai riscontri con i colleghi Cinesi, in quanto in Italia  la reclusione a causa del COVID-19 sottopone le donne che subiscono maltrattamenti in famiglia, e i loro figli, ad una situazione davvero drammatica, una emergenza nell’emergenza. La già presente “emergenza sociale” ( per citare le parole del Presidente Mattarella) associata alla attuale emergenza sanitaria non  permette alle donne di chiedere aiuto dato l’aumento di condivisione di spazio e tempo con il maltrattante che impedisce ogni forma di contatto; questo significa restare a casa e quindi condividere per tutta la giornata, o comunque per gran parte del giorno, gli spazi con chi abusa con chi impedisce la libertà. Appena varato il decreto infatti, ho pensato immediatamente al rischio che la convivenza forzata potesse acuire i conflitti familiari.

Significa limitare ancora di più i contatti con l’esterno e dunque essere ancora più isolate, diminuire in modo radicale lo spazio personale e sarà così anche per i figli che saranno esposti alla violenza assistita, minando completamente la loro salute psico-fisica. Tutto ciò potrà avere come conseguenza l’aumento del senso di impotenza, diminuzione della stima di sé, aumento della paura e della disperazione rendendola più vulnerabile con maggiore probabilità chiaramente di sviluppare da qui a qualche mese disturbi psicologici e da parte dell’uomo la percezione di essere ancora più forte e più potente . Questa emergenza molto probabilmente durerà ancora per un po’ e di conseguenza anche la reclusione per cui è importantissima la sensibilità dell’autorità giudiziaria: devono essere applicate tutte le opportunità contenute nelle norme e a nostra disposizione per proteggere le donne in uscita dalla violenza, prime fra tutte le misure cautelari di ordine di allontanamento per l’uomo maltrattante.

Ricordate che esiste in ogni città un centro antiviolenza a cui potete rivolgervi.

Vi lascio il numeri di riferimento a cui secondo il Ministero dell’Interno (cliccate qui per accedere al post del Ministero dell’Interno) risponde qualcuno pronto ad aiutare:

1522 

Ricordate che è stato rilasciato un aggiornamento dell’app Youpol in cui, in maniera assolutamente anonima, si può inoltrare una richiesta di aiuto personale o per terzi alle forze dell’ordine.

Ecco i link per scaricare l’app Youpol ⇓

Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.poliziadistato.youpol&h…

IOS: https://apps.apple.com/it/app/youpol/id1280831175

1522 App ⇓

Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.telefonorosa.app1522&hl=it

IOS: https://apps.apple.com/it/app/1522-anti-violenza-e-stalking/id1278252704

La dottoressa Pia Venditto nasce a Torre del Greco, classe 1981. Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo comportamentale e Terapeuta EMDR. Si occupa da anni di Psicotraumatologia e Psicologia dell'emergenza. Oltre all'attività privata svolge, da anni, attività nei centri antiviolenza. Tra i lavori più significativi della sua carriera ricorda il lavoro in emergenza nell'attentato a Tunisi, nel 2015, di cui fu coordinatrice e terapeuta.

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