Le Maldive torneranno a far sognare e ricevere turisti

 

Le Maldive torneranno a far sognare e ricevere turisti

All’epoca del lockdown da pandemia si resta chiusi in casa ad aspettare che scatti il via libera per tutti, ma anche dopo la clausura forzata si è ben inteso che per un po’ di tempo sì potrà certamente uscire, ma di certo non viaggiare.

A quanto pare, in questa fase, viaggiare all’estero sarà possibile solamente nei propri sogni, i quali hanno assunto una forma strana in quarantena, lo scrittore Paolo Giordano li ha definiti “non miei, nostri, irruzioni notturne dell’inconscio collettivo”. Un modo di vederla molto suggestivo, ma per essere più prosaici andiamo parlare di un sogno collettivo che appartiene a un tempo in cui gli spostamenti erano concessi: un viaggio alle Maldive.

Un modo per farsi del male ora che nell’arcipelago non ci si può recare? Diremmo che è un bel modo per sognare, per capire che può non essere solo un sogno e fissare una meta per le vacanze del futuro, forse non immediato, ma nemmeno così remoto.

Solo un sogno

Per gli italiani l’arcipelago maldiviano non è solo l’immagine incorporea di un gruppo di isolette disperse nel blu, ma una meta gettonatissima. Segno che in tanti il sogno l’hanno realizzato. Nel 2018 abbiamo rappresentato il quarto mercato per il turismo delle Maldive, 105 mila persone volate nell’Oceano Indiano per godere della magnifica natura di questi luoghi. Un incremento del 18% rispetto all’anno precedente da contestualizzare in una crescita complessiva del settore che si è assestata al 7%.

Quest’anno, è pacifico sostenerlo, nessun paese del mondo aumenterà le percentuali del proprio flusso turistico, per ovvie ragioni. E capiterà quindi anche alle Maldive, il cui fascino aveva già resistito ai precedenti scossoni. All’inizio del 2018, infatti, l’ex presidente, allora in carica, Adbulla Yameen proclamò lo stato di emergenza nazionale. In realtà non era accaduto praticamente nulla che giustificasse l’allarmismo: alcuni giudici della corte suprema maldiviana avevano fatto scarcerare dei deputati che avevano lasciato la maggioranza del governo mettendosi di traverso a Yameen. Quindi il ripristino dello stato di democrazia fu tacciato dal presidente come “attacco all’esercizio democratico del paese”. Per fortuna la situazione non degenerò in violenze, ma alcuni paesi sconsigliarono di recarsi nell’arcipelago per un po’ di tempo, tra cui la Cina.

L’allarme è da tempo rientrato, nel 2019 Yameen è stato sconfitto dall’attuale presidente Ibrahim Mohamed Solih, e il turismo maldiviano ha continuato ad andare a gonfie vele. Fino al covid-19. Il virus è arrivato anche lì, i morti sono stati una decina e la situazione è rimasta prevalentemente sotto controllo. Ma, per un paese che ha nel turismo la principale fonte di guadagno, la questione sarà far ripartire il turismo.

In realtà è un buon momento

Senza voler intendere che il turismo in questi paesi debba ora divenire preda di un profondo taglio dei prezzi, di sicuro il costo di una vacanza alle Maldive calerà. In realtà, l’arcipelago ha sempre rappresentato una vacanza alla portata della maggior parte delle tasche: non esistono solo i resort da migliaia di euro a settimana, ma anche le umili guest house dove godersi una vacanza da veri maldiviani.

Il punto è che il biglietto aereo è spesso fuori dalle possibilità dei più. Prima della pandemia era quasi impossibile trovare una soluzione andata e ritorno che costasse meno di 400 euro. Chissà che il prossimo futuro non veda un abbassamento di questi prezzi e quindi anche un allargamento delle persone che possono permettersi questa vacanza. D’altronde, gli ingredienti ci sono tutti: nuove rotte da Malpensa e Fiumicino per Malé (capitale e unica città con un aeroporto) con scalo nella penisola araba; tour operator italiani che offrono pacchetti di tutti i tipi per il soggiorno mare alle Maldive, a volte inclusivi anche di escursioni in Medio Oriente e Sud Est Asiatico; una voglia di tornare a viaggiare che in questi mesi ha costruito ponti ideali tra noi e queste mete da sogno.

 

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