Conservare le cellule staminali del cordone: il caso del piccolo Mohammed

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Conservare le cellule staminali del cordone: il caso del piccolo Mohammed

Conservare le cellule staminali del cordone. Tutti i genitori si pongono almeno una volta la domanda sulla possibilità di conservare le cellule staminali del cordone del proprio bimbo per poter avere un aggancio in caso di necessità. Da mamma sono dell’opinione che ci sia tantissima confusione in merito a cosa si può fare e come si può fare per conservare le staminali. Il primo vero ostacolo è dato dal fatto che  per effettuare un prelievo di staminali in ospedale o in clinica per la conservazione privata bisogna pagare un ticket pari a 300€, per quella pubblica invece biosgna stare alle regole e agli orari che la struttura sostiene. Ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto che questo prelievo è del tutto indolore sia per la mamma che per il bimbo.

Le cellule staminali estratte dal sangue del cordone sono capaci di rigenerare il sistema sanguigno malato guarendo, così, malattie quali leucemie, talassemie, anemie o linfomi.

Esiste più di una possibilità per conservare le staminali:

  • la donazione pubblica che prevede l’anonimato per i donatori
  • la conservazione in una banca privata
  • la conservazione condivisa tra pubblico e privato

Sull’ultimo punto vorrei parlarvi del caso Famicord, banca privata di Varsavia, che in accordo con alcuni tra i migliori ospedali specializzati nel settore maternità ha avviato il progetto per la raccolta di sangue del cordone ombelicale da donare alla Divisione Pubblica. Questo significa che sono stati raccolti in 3 anni circa 3 mila campioni di sangue a disposizione di chi ha bisogno di un trapianto. Il progetto è stato finanziato per il 70% da Famicord e per il 30% da fondi pubblici.

L’importanza della conservazione condivisa è proprio questa: una parte del prelievo di sangue del cordone che viene donato alla divisione pubblica permette di salvare la vita a qualcun’altro sapendo comunque che nella banca privata vi è un campione solo per voi.

Il piccolo Mohammed, un bambino affetto da leucemia ha potuto attingere proprio alla divisione pubblica di FamiCord dove ha trovato un campione di cellule staminali che gli ha permesso di sottoporsi ad un trapianto che è stato effettuato lo scorso Marzo in Giordania ed ha ridato al bimbo la possibilità di una vita nuova.

Ad oggi sono state curate oltre 40 mila persone con le staminali e l’ampio successo di questo tipo di trattamento ha permesso ai ricercatori di spostare l’attenzione dalla reale efficacia delle staminali ( cosa ormai assodata) a come riuscire ad aumentare le disponibilità di campioni.

Questo trattamento così risolutivo e poco invasivo dovrebbe esortare tutti a conservare le cellule staminali per provare a migliore le condizioni di vita di tantissime persone. Bisogna che ci sia molta più informazione su questo argomento. Prima di scrivere questo pezzo che sono certa ha tantissime lacune, ho letto diversi articoli e mi sono accorta che c’è tantissimo da fare. Se ci sarà più richiesta da parte dei genitori rispetto alla conservazione delle staminali ci sarà, di certo, anche maggiore interesse nel trovare la soluzione migliore affinchè anche le cliniche e gli ospedali che non sono ancora attrezzati al prelievo delle staminali, si adoperino per permettere ai loro pazienti di poter realizzare un bisogno che può essere anche la salvezza per altri. Qui sotto ho creato un piccolo diagramma per semplificare come agisce Famicord.

Diapositiva1

Immagine Laboratorio Ricercatore

Laboratorio FamiCord

Laboratorio

 

 

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